lunedì 7 gennaio 2008

Ci risiamo: Usa-Iran, schermaglie nel Golfo Persico

Ci eravamo lasciati con le minacce reciproche tra i due Paesi, seguite poi dalle classiche smentite, ora ci risiamo.
Schermaglie in mare tra i pasdaran e le unità navali americane. La Casa Bianca: «Reagiremo ad atti ostili»
La portaerei americana «Truman» e un'unità di supporto navigano nelle acque del Golfo Persico Battaglia sfiorata nel Golfo Persico. Una formazione di battelli veloci dei pasdaran – secondo quanto ha rivelato la rete Cnn e poi confermato dal Pentagono – ha condotto una serie di manovre «aggressive» nei confronti di unità americane.
In almeno un caso una delle vedette si è avvicinata a 200 metri e via radio ha lanciato il seguente messaggio: «Stiamo arrivando. Salterete per aria in un paio di minuti». Un altro battello ha invece lanciato dei contenitori davanti ad una nave statunitense. Non appena ricevuto il messaggio di minacce, le unità americane hanno puntato i loro cannoni sugli iraniani ed erano pronte a fare fuoco. Ma, qualche istante dopo, le vedette dei pasdaran si sono allontanate.
L’incidente ha due possibili interpretazioni. La prima è che la provocazione è casuale e legata all’intensa attività militare nel Golfo Persico. Con molte unità americane e iraniane a rischio di contatto. La seconda è che i pasdaran – che hanno il comando navale della zona – abbiano voluto alzare la «temperatura» in coincidenza con la visita di Bush. Il presidente americano sta per iniziare un viaggio che lo porterà in Israele, Palestina e nelle monarchie del Golfo. Una missione che Teheran ha definito «un’ingerenza» in quanto è scontato che il presidente Usa insisterà molto sul pericolo rappresentato dall’Iran.
- L’episodio, infine, conferma il timore di molti esperti e diplomatici. Il continuo confronto Iran-Usa potrebbe degenerare a causa di un «incidente» come quello avvenuto nello Stretto di Hormuz. Una manovra sbagliata, un barchino che si avvicina troppo o un ordine affrettato da parte di un comandante americano possono avere conseguenze devastanti. Non a caso, la Casa Bianca ha chiesto con urgenza oggi all'Iran di evitare azioni provocatorie, che possano portare ad incidenti pericolosi. Il portavoce del Dipartimento di Stato John McCormack aveva definito «sconsiderato, sprezzante e potenzialmente ostile» l'incidente nello Stretto, e aveva avvertito che Washington «è pronta ad affrontare» l'Iran se farà atti ostili contro gli Usa o i suoi alleati. Teheran da parte sua minimizza e nega che imbarcazioni dei Pasdaran abbiano compiuto una provocazione come affermato dal Pentagono. Il portavoce del ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Ali Hosseini, ha definito quanto avvenuto tra unità americane e iraniane vicino allo Stretto di Hormuz un fatto «normale», che si è risolto con la reciproca identificazione delle rispettive imbarcazioni: «Quanto avvenuto domenica - ha aggiunto Hosseini - è simile ad altri episodi passati, ed è stato un fatto regolare e naturale».