venerdì 9 novembre 2007

L'amicizia

Ah, l'amicizia....
In questi anni mi sono sempre chiesto se esistesse un metodo o almeno una formula per riconoscere i veri amici, ma soprattutto per individuare chi, amico non lo è affatto.
Bene, ad oggi non ho ancora trovato la chiave, sembra una cosa stupida ma personalmente credo sia davvero importante riuscire a capire di chi fidarsi al 100% e di chi invece no.
Le notizie di cronaca che scandiscono le nostre giornate non fanno che avvalorare questa tesi, chi ti sta vicino molto spesso non lo fa per pure ragioni di sentimento ma lo fa magari per interesse e spesso le conseguenze sono terribili: un esempio molto recente è rappresentato dalla scia di fatti di cronaca che in queste ultime settimane hanno riempito le pagine di giornale.
La caratteristica principale di un amico è quella di essere sincero, specialmente nelle critiche, ma non solo; alla base di un rapporto di amicizia dovrebbe esserci la fiducia reciproca e la lealtà, virtù che spesso latitano tra la maggioranza delle persone.
L'assenza di invidia ed infine il rispetto, credo aiutino a rappresentare il quadro definitivo del concetto di amicizia, o almeno il significato che io do a questo termine.
Sembra davvero patetico questo sfogo, ma è proprio perchè questo blog è letto da persone a me vicine che sto scrivendo il mio pensiero, per avere un confronto con loro, per capire se ciò che penso è frutto di un conflitto interiore o se invece rispecchia una situazione non tanto distante dalla realtà.
Mi perdoneranno coloro che invece accedono a questo blog solo per leggere di sport, ma come recita il titolo, non solo di sport si parla.

giovedì 8 novembre 2007

Ho sempre temuto che Gigi un giorno facesse così...

Finlandia, una strage annunciata
Killer ammirava Hitler ed era violento
Pekka-Eric Auvinen, il 18enne finlandese che ha compuito la strage di Tuusula, era affascinato dalle armi ed aveva atteggiamenti violenti. Si diceva un ammiratore di Hitler e Stalin e nel profilo che accompagnava il suo
video, utilizzava come nickname Sturmgeist89 (Lo spirito della tempesta). Si definiva "un esistenzialista cinico, un umanista antiumano, un darwinista sociale antisociale, un idealista realista e un ateo che si crede un dio".
L'account su YouTube era stato aperto appena tre settimane fa, dopo un precedente tentativo fallito per intervento degli amministratori del sito. La sua pagina personale era divisa in quattro sezioni - società, vita, religione, filosofia - piene di messaggi apocalittici: "Arriveranno le rivoluzioni, i governi crolleranno, l'idiocrazia della maggioranza sarà sostituita dalla libertà e la giustizia".
e ancora: "Quanto più rapidamente verrà annientata la razza umana, meglio sarà: nessuno deve rimanere vivo, non dev'esserci compassione per la feccia della Terra".
La polizia ha detto che il ragazzo proveniva "da una famiglia normale", era incensurato e aveva preso il porto d'armi lo scorso 19 ottobre.
Rispetto agli standard europei, in Finlandia il porto d'armi è ottenibile più facilmente, ma gli scontri a fuoco sono estremamente rari: l'ultimo caso in una scuola risale al 1989, quando un 14enne sparò contro due alunni che lo prendevano in giro, uccidendoli.

martedì 6 novembre 2007

Da non crederci....

Alessio, Fabio, Diego, chissà perchè leggendo questa notizia le prime persone che mi sono venute in mente siete voi.
Attenzione!!!! Anche i vostri parenti potrebbere ricorrere all'aiuto delle forze dell'ordine...

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo303223.shtml

Per la serie vitedde orfane crescono.......

Ragazzi, vi segnalo una notizia curiosa che potrete leggere mediante il link che trovate qui di seguito.
Per la serie sui carabinieri se ne raccontano tante ma sui militari.....non si scherza.
Leo questo articolo che ti sia di monito!

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo329293.shtml

lunedì 5 novembre 2007

BYE BYE SALVATORE


Arrestato Salvatore Lo Piccolo
Mafia, è l'erede di Bernardo Provenzano
Colpo grosso dell'antimafia. Sandro e Salvatore Lo Piccolo, da tempo latitanti, sono stati arrestati a Carini. Salvatore Lo Piccolo è considerato l'erede di Bernardo Provenzano a capo di Cosa Nostra. Insieme con i due Lo Piccolo sono stati arrestati i latitanti Gaspare Pulizzi e Andrea Adamo. I quattro sono stati presi dagli uomini della Catturandi in una villetta tra Cinisi e Terrasini, nel Palermitano.
Salvatore Lo Piccolo, 65 anni, era latitante dal 1983, mentre il figlio, 32 anni, lo era da nove. Dopo l'arresto di Bernardo Provenzano, Lo Piccolo padre avrebbe assunto il controllo dell'organizzazione criminale contendendo la leadership a Matteo Messina Denaro, boss latitante del Trapanese. Salvatore avrebbe scalato i vertici dell'organizzazione partendo dal suo mandamento, la borgata di Resuttana San Lorenzo, fino a controllare l'intera città di Palermo.Anche gli altri due capimafia catturati nell'operazione, Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi, vengono indicati dagli investigatori come boss di prima grandezza. Adamo sarebbe il nuovo reggente del rione Brancaccio, tradizionale feudo di Cosa Nostra, mentre Pulizzi controllerebbe il paese di Carini. Tutti sono stati inseriti fra i 30 maggiori ricercati d'Italia.Irruzione in covo e spari Circa quaranta agenti della sezione Catturandi della squadra mobile hanno fatto irruzione nella villetta a Giardinello, nel Palermitano. I poliziotti hanno circondato la casa in cui si trovavano i quattro latitanti, che erano riuniti per una riunione in un garage. Erano tutti armati. Gli agenti hanno circondato l'edificio e hanno pure sparato alcuni colpi di arma da fuoco per bloccare i Lo Piccolo, Adamo e Pulizzi. Gli uomini della Catturandi hanno seguito i due favoreggiatori (che poi sono stati arrestati), che li hanno portati alla villetta. Qui è scattato il blitz. Nel covo sono stati trovati documenti, somme di denaro e armi.Le indagini che hanno portato al compimento dell'operazione sono state condotte dai pm Nico Gozzo, Gaetano Paci e Francesco Del Bene. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo.Trovate otto pistoleNella villetta di Giardinello, dentro un borsone poggiato su un divano, i poliziotti hanno trovato otto pistole. Tra queste, una è in dotazione alle forze di polizia, l'altra ha la matricola abrasa e una terza ha il silenziatore. Nella casa sono state trovate numerose agende zeppe di appunti, soldi, e alcuni ''pizzini'' recuperati in bagno. Nella villetta anche un cane meticcio di colore bianco di grossa taglia molto tranquillo. La casa del blitzLa villetta ad un piano dove sono stati arrestati i boss Lo Piccolo è composta al pian terreno da quattro stanze, un camerino e un bagno. All'ingresso sopra ad un tavolo ricoperto da una tovaglia cerata c'erano tre bicchierini di plastica con resti di caffé, un pacchetto di sigarette, uno di fazzolettini di carta e un portacenere con due cicche, segno che il blitz della polizia ha interrotto una riunione. Su una poltrona era appoggiato un maglione blu. In un'altra stanza un lettino singolo e in una terza un letto matrimoniale. In questa camera sono stati trovati in un armadio numerosi vestiti. Sul comodino un mazzo di carte francesi, sigari e un paio di occhiali. Sopra un mobile bar con alcune bottiglie di liquore e spumante un televisore e di fronte al letto un mobile con specchio. Nella quarta stanza c'era un tavolo una bicicletta poggiata al muro e alcuni vestiti.Folla davanti alla QuesturaDecine di cittadini, e decine di giornalisti, fotografi e cameramen, si sono radunate in piazza Vittoria, davanti all'ingresso degli uffici della squadra mobile per l'arrivo dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Transennato l'ingresso. I capimafia sono stati trasferiti, per motivi di sicurezza, a bordo di un elicottero nell'aeroporto militare di Boccadifalco.Sandro Lo Piccolo: "Ti amo papà"Durante le fasi concitate della cattura, Alessandro Lo Piccolo, figlio del boss Salvatore, è uscito dalla casa in lacrime urlando più volte "'ti amo papà". I due sono rimasti barricati per qualche minuto nella villetta. Padre e figlio si sono arresi dopo che gli agenti hanno sparato alcuni colpi d'arma da fuoco in aria a scopo intimidatorio.Catturato grazie a un pentitoE' Francesco Franzese il nuovo pentito che ha contribuito alla cattura dei mafiosi. La notizia viene confermata in ambienti giudiziari a Palermo. Franzese, arrestato il 2 agosto scorso, era l'uomo di fiducia di Lo Piccolo per la gestione delle estorsioni: gli era stata sequestrata la contabilità del pizzo riscosso per contro del boss. Subito dopo l'arresto, Franzese aveva cominciato a parlare con la polizia e con i magistrati. I familiari di Franzese sono stati già trasferiti, sotto protezione, in una località segreta.

domenica 4 novembre 2007

Via libera dalla cassazione per Mondello

Si a piccole coltivazioni di canapa indiana a scopo ornamentale
MERCOLEDI' 31 OTTOBRE 2007
Non è reato coltivare qualche piantina di canapa indiana per poi venderla a scopo ornamentale.
È quanto ha stabilito dalla Corte di cassazione che, con la sentenza 40362 del 31 ottobre 2007, ha respinto il ricorso della Procura di Genova presentato contro l’assoluzione, pronunciata dalla Corte d’Appello della città nei confronti di un uomo che aveva coltivato, secondo quanto emerso dalla ricostruzione dei fatti, “cinque piante di canapa indiana, una delle quali immersa in una vasca piena d'acqua, destinate ad adornare l'interno di vasetti di vetro che, riempiti di paraffina e muniti di stoppino, venivano messi in commercio come lumini”.

Da non crederci.....

Cecchino si è arreso, otto i feriti
Una persona è morta e altre otto sono rimaste ferite dopo che un uomo, ex tiratore scelto dell'esercito, ha cominciato a sparare dal suo balcone di casa a Guidonia, vicino Roma. Il cecchino si è arreso dopo l'irruzione delle forze dell'ordine nell'appartamento. L'uomo ha prima dato fuoco al suo balcone e poi, dopo aver attirato l'attenzione, ha sparato in strada prendendo la mira. Uno dei feriti lotta tra la vita e la morte.
A sparare è stato Angelo Spagnoli, 52enne ex capitano del Genio, ora in pensione. Vive con la madre nella casa di via Fratelli Gualandi ed è separato dalla moglie, dalla quale ha avuto una figlia. A convincere l'uomo ad arrendersi sono stati due poliziotti ed un carabiniere, i primi che sono arrivati sul posto. A contribuire alla resa anche il fatto che il cecchino aveva finito le munizioni. Quando si è arreso a polizia e carabinieri, l'omicida ha detto: ''Siete venuti a tagliarmi la testa? Eccomi''. Poi si è avvicinato ad un ufficiale dei carabinieri ed ha abbassato la testa.La vittima, secondo quanto riferito dai carabinieri, si chiamava Giuseppe Di Sanfelice, 55 anni e aveva un negozio di tatuaggi a Villalba di Guidonia. E' invece in condizioni gravissime uno degli otto feriti. L'uomo, una guardia giurata, è stato trasferito all'ospedale San Filippo Neri. Le sue condizioni sono disperate. Altri due feriti sono rappresentanti delle forze dell'ordine. C'è poi un dipendente dell'ufficio logistico del ministero dell'Interno, un uomo di 57 anni, uno studente universitario, un medico intervenuto a prestare soccorso ad un ferito, ed una donna che, a quanto si è appreso, dovrebbe essere la moglie della vittima.La prima segnalazione della sparatoria alle centrali operative delle forze dell'ordine è arrivata alle 19:10. Dopo aver dato fuoco al balcone Spagnoli sarebbe salito sul tetto ed avrebbe minacciato di accendere delle micce che aveva in precedenza collocato se le forze dell'ordine si fossero avvicinate. Sul posto sono intervenuti anche gli artificieri. Dopo le verifiche le forze dell'ordine hanno trovato dei piccoli mortaretti nella tromba nelle scale in modo tale che, se qualcuno fosse salito, poteva facilmente farli scoppiare a distanza, rimanendo sul terrazzo.Per circa dieci minuti Spagnoli avrebbe sparato ininterrottamente, con una pistola e una carabina. Ha così colpito un uomo che con la moglie e il figlio si era fermato a guardarlo mentre dava fuoco alla benzina. In successione sono poi stati feriti un poliziotto, un carabiniere ed il medico che ha tentato di soccorrerli. Spagnoli verrà ascoltato negli uffici della Squadra mobile a Roma dal Pm Salvatore Scalera, e dal procuratore capo di Tivoli Elio Costa. Il reato per cui al momento si procede è quello di omicidio. Nell'abitazione dell'uomo è stato trovato quello che gli investigatori definiscono "un vero e proprio arsenale". Il questore:"Mirava alla testa"Angelo Spagnoli ha sparato per colpire e "ha colpito i passanti alla testa, mirando bene". Lo ha detto il questore di Roma Marcello Fulvi. L'uomo - ha aggiunto il questore, parlando con i giornalisti davanti all'abitazione dell'omicida - "non aveva nessun ostaggio, si muoveva nel buio ed aveva una posizione di vantaggio dal punto di vista tattico". Quando Spagnoli è stato portato via dalle forze dell'ordine, "ha quasi inneggiato come a dire sono bravo", ha concluso Fulvi.