
Arrestato Salvatore Lo Piccolo
Mafia, è l'erede di Bernardo Provenzano
Colpo grosso dell'antimafia. Sandro e Salvatore Lo Piccolo, da tempo latitanti, sono stati arrestati a Carini. Salvatore Lo Piccolo è considerato l'erede di Bernardo Provenzano a capo di Cosa Nostra. Insieme con i due Lo Piccolo sono stati arrestati i latitanti Gaspare Pulizzi e Andrea Adamo. I quattro sono stati presi dagli uomini della Catturandi in una villetta tra Cinisi e Terrasini, nel Palermitano.
Salvatore Lo Piccolo, 65 anni, era latitante dal 1983, mentre il figlio, 32 anni, lo era da nove. Dopo l'arresto di Bernardo Provenzano, Lo Piccolo padre avrebbe assunto il controllo dell'organizzazione criminale contendendo la leadership a Matteo Messina Denaro, boss latitante del Trapanese. Salvatore avrebbe scalato i vertici dell'organizzazione partendo dal suo mandamento, la borgata di Resuttana San Lorenzo, fino a controllare l'intera città di Palermo.Anche gli altri due capimafia catturati nell'operazione, Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi, vengono indicati dagli investigatori come boss di prima grandezza. Adamo sarebbe il nuovo reggente del rione Brancaccio, tradizionale feudo di Cosa Nostra, mentre Pulizzi controllerebbe il paese di Carini. Tutti sono stati inseriti fra i 30 maggiori ricercati d'Italia.Irruzione in covo e spari Circa quaranta agenti della sezione Catturandi della squadra mobile hanno fatto irruzione nella villetta a Giardinello, nel Palermitano. I poliziotti hanno circondato la casa in cui si trovavano i quattro latitanti, che erano riuniti per una riunione in un garage. Erano tutti armati. Gli agenti hanno circondato l'edificio e hanno pure sparato alcuni colpi di arma da fuoco per bloccare i Lo Piccolo, Adamo e Pulizzi. Gli uomini della Catturandi hanno seguito i due favoreggiatori (che poi sono stati arrestati), che li hanno portati alla villetta. Qui è scattato il blitz. Nel covo sono stati trovati documenti, somme di denaro e armi.Le indagini che hanno portato al compimento dell'operazione sono state condotte dai pm Nico Gozzo, Gaetano Paci e Francesco Del Bene. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo.Trovate otto pistoleNella villetta di Giardinello, dentro un borsone poggiato su un divano, i poliziotti hanno trovato otto pistole. Tra queste, una è in dotazione alle forze di polizia, l'altra ha la matricola abrasa e una terza ha il silenziatore. Nella casa sono state trovate numerose agende zeppe di appunti, soldi, e alcuni ''pizzini'' recuperati in bagno. Nella villetta anche un cane meticcio di colore bianco di grossa taglia molto tranquillo. La casa del blitzLa villetta ad un piano dove sono stati arrestati i boss Lo Piccolo è composta al pian terreno da quattro stanze, un camerino e un bagno. All'ingresso sopra ad un tavolo ricoperto da una tovaglia cerata c'erano tre bicchierini di plastica con resti di caffé, un pacchetto di sigarette, uno di fazzolettini di carta e un portacenere con due cicche, segno che il blitz della polizia ha interrotto una riunione. Su una poltrona era appoggiato un maglione blu. In un'altra stanza un lettino singolo e in una terza un letto matrimoniale. In questa camera sono stati trovati in un armadio numerosi vestiti. Sul comodino un mazzo di carte francesi, sigari e un paio di occhiali. Sopra un mobile bar con alcune bottiglie di liquore e spumante un televisore e di fronte al letto un mobile con specchio. Nella quarta stanza c'era un tavolo una bicicletta poggiata al muro e alcuni vestiti.Folla davanti alla QuesturaDecine di cittadini, e decine di giornalisti, fotografi e cameramen, si sono radunate in piazza Vittoria, davanti all'ingresso degli uffici della squadra mobile per l'arrivo dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Transennato l'ingresso. I capimafia sono stati trasferiti, per motivi di sicurezza, a bordo di un elicottero nell'aeroporto militare di Boccadifalco.Sandro Lo Piccolo: "Ti amo papà"Durante le fasi concitate della cattura, Alessandro Lo Piccolo, figlio del boss Salvatore, è uscito dalla casa in lacrime urlando più volte "'ti amo papà". I due sono rimasti barricati per qualche minuto nella villetta. Padre e figlio si sono arresi dopo che gli agenti hanno sparato alcuni colpi d'arma da fuoco in aria a scopo intimidatorio.Catturato grazie a un pentitoE' Francesco Franzese il nuovo pentito che ha contribuito alla cattura dei mafiosi. La notizia viene confermata in ambienti giudiziari a Palermo. Franzese, arrestato il 2 agosto scorso, era l'uomo di fiducia di Lo Piccolo per la gestione delle estorsioni: gli era stata sequestrata la contabilità del pizzo riscosso per contro del boss. Subito dopo l'arresto, Franzese aveva cominciato a parlare con la polizia e con i magistrati. I familiari di Franzese sono stati già trasferiti, sotto protezione, in una località segreta.
Mafia, è l'erede di Bernardo Provenzano
Colpo grosso dell'antimafia. Sandro e Salvatore Lo Piccolo, da tempo latitanti, sono stati arrestati a Carini. Salvatore Lo Piccolo è considerato l'erede di Bernardo Provenzano a capo di Cosa Nostra. Insieme con i due Lo Piccolo sono stati arrestati i latitanti Gaspare Pulizzi e Andrea Adamo. I quattro sono stati presi dagli uomini della Catturandi in una villetta tra Cinisi e Terrasini, nel Palermitano.
Salvatore Lo Piccolo, 65 anni, era latitante dal 1983, mentre il figlio, 32 anni, lo era da nove. Dopo l'arresto di Bernardo Provenzano, Lo Piccolo padre avrebbe assunto il controllo dell'organizzazione criminale contendendo la leadership a Matteo Messina Denaro, boss latitante del Trapanese. Salvatore avrebbe scalato i vertici dell'organizzazione partendo dal suo mandamento, la borgata di Resuttana San Lorenzo, fino a controllare l'intera città di Palermo.Anche gli altri due capimafia catturati nell'operazione, Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi, vengono indicati dagli investigatori come boss di prima grandezza. Adamo sarebbe il nuovo reggente del rione Brancaccio, tradizionale feudo di Cosa Nostra, mentre Pulizzi controllerebbe il paese di Carini. Tutti sono stati inseriti fra i 30 maggiori ricercati d'Italia.Irruzione in covo e spari Circa quaranta agenti della sezione Catturandi della squadra mobile hanno fatto irruzione nella villetta a Giardinello, nel Palermitano. I poliziotti hanno circondato la casa in cui si trovavano i quattro latitanti, che erano riuniti per una riunione in un garage. Erano tutti armati. Gli agenti hanno circondato l'edificio e hanno pure sparato alcuni colpi di arma da fuoco per bloccare i Lo Piccolo, Adamo e Pulizzi. Gli uomini della Catturandi hanno seguito i due favoreggiatori (che poi sono stati arrestati), che li hanno portati alla villetta. Qui è scattato il blitz. Nel covo sono stati trovati documenti, somme di denaro e armi.Le indagini che hanno portato al compimento dell'operazione sono state condotte dai pm Nico Gozzo, Gaetano Paci e Francesco Del Bene. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo.Trovate otto pistoleNella villetta di Giardinello, dentro un borsone poggiato su un divano, i poliziotti hanno trovato otto pistole. Tra queste, una è in dotazione alle forze di polizia, l'altra ha la matricola abrasa e una terza ha il silenziatore. Nella casa sono state trovate numerose agende zeppe di appunti, soldi, e alcuni ''pizzini'' recuperati in bagno. Nella villetta anche un cane meticcio di colore bianco di grossa taglia molto tranquillo. La casa del blitzLa villetta ad un piano dove sono stati arrestati i boss Lo Piccolo è composta al pian terreno da quattro stanze, un camerino e un bagno. All'ingresso sopra ad un tavolo ricoperto da una tovaglia cerata c'erano tre bicchierini di plastica con resti di caffé, un pacchetto di sigarette, uno di fazzolettini di carta e un portacenere con due cicche, segno che il blitz della polizia ha interrotto una riunione. Su una poltrona era appoggiato un maglione blu. In un'altra stanza un lettino singolo e in una terza un letto matrimoniale. In questa camera sono stati trovati in un armadio numerosi vestiti. Sul comodino un mazzo di carte francesi, sigari e un paio di occhiali. Sopra un mobile bar con alcune bottiglie di liquore e spumante un televisore e di fronte al letto un mobile con specchio. Nella quarta stanza c'era un tavolo una bicicletta poggiata al muro e alcuni vestiti.Folla davanti alla QuesturaDecine di cittadini, e decine di giornalisti, fotografi e cameramen, si sono radunate in piazza Vittoria, davanti all'ingresso degli uffici della squadra mobile per l'arrivo dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Transennato l'ingresso. I capimafia sono stati trasferiti, per motivi di sicurezza, a bordo di un elicottero nell'aeroporto militare di Boccadifalco.Sandro Lo Piccolo: "Ti amo papà"Durante le fasi concitate della cattura, Alessandro Lo Piccolo, figlio del boss Salvatore, è uscito dalla casa in lacrime urlando più volte "'ti amo papà". I due sono rimasti barricati per qualche minuto nella villetta. Padre e figlio si sono arresi dopo che gli agenti hanno sparato alcuni colpi d'arma da fuoco in aria a scopo intimidatorio.Catturato grazie a un pentitoE' Francesco Franzese il nuovo pentito che ha contribuito alla cattura dei mafiosi. La notizia viene confermata in ambienti giudiziari a Palermo. Franzese, arrestato il 2 agosto scorso, era l'uomo di fiducia di Lo Piccolo per la gestione delle estorsioni: gli era stata sequestrata la contabilità del pizzo riscosso per contro del boss. Subito dopo l'arresto, Franzese aveva cominciato a parlare con la polizia e con i magistrati. I familiari di Franzese sono stati già trasferiti, sotto protezione, in una località segreta.
13 commenti:
Grandi NOCS sempre massicci
Viva la polizia e i poliziotti che giorno dopo giorno si rompono il culo per raggiungere questi risultati.I politici non fanno altro che complimentarsi degli arresti compiuti,ma quando qualcuno tira in ballo i miseri stipendi dei poliziotti tutti i politici..sia di destra che di sinistra..si girano dall'altra parte...menomale che cè molta gente che fa questo lavoro non solo per soldi..e comunque vaffanculo la politica e viva le forze armate
Vaffanculo Prodi, Amato, Parisi e i loro complimenti
leo concordo pienamente con te, te l'appoggio sempre e comunque
io ve l'appoggio
Sembrava un'utopia l'arresto di Lo Piccolo ma ce l'abbiamo fatta...però rimangono molti pesci grossi, tipo Ilvio Bernasconi, Toti Coffaro e parecchi altri, senza escledere tutti i massoni dimmerda...Fabio non è un utopia, non aver paura
Porca buttana chi nervi...quella gran faccia d minkia d amato sempri in mezzo i cugghiuna comu si fussi merito suo.ma va suca mongoloide
ASTRA ZENECA...IL POTERE D MODELLARE IL FUOCO
Si, la mafia è come una seppia che si espande incontrollata...tutto ciò mi da saggezza...
Per aiutare la polizia c vorrebbe qualcosa..qualcosa tipo il dono di saper modellare con armi inusuali...ghiacci bollenti che avanzano
hai dimenticato i cavalli morti che scappano e le donne nude con le mani in tasca
minkia! e ora ke hanno preso pure ai lo piccolo ki avrà piu speranze per laurearsi...
fabio, la tua è una lotta con te stesso: da un lato c'è il tuo desiderio di conoscere, di apprendere, di imparare; dall'altro c'è il dio u-topos, che con le sue armi inusuali ti mdella a sua immagine e somiglianza.
Non abbatterti,combatti le utopie
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